Intervista al Dott. Gianni Efisio
Laureato con Lode in Odontoiatria e Protesi Dentaria presso l’Università di Pavia nel 1992, ha poi conseguito il Certificate of Advanced Graduate Studies in Protesi Dentale (1999) e il Master of Science in Materiali Dentari (2000) presso la Boston University. Key Opinion Leader BTI, svolge attività libero professionale presso il proprio studio in Casale Monferrato.
Oggi abbiamo il piacere di parlare con il Dott. Gianni Efisio, esperto utilizzatore di impianti corti ed extra corti, che ha fatto della chirurgia mini invasiva uno standard nei suoi trattamenti implantari
Dott. Efisio, come definirebbe un impianto extra-corto?
Per me l’impianto extra corto è quello di lunghezza inferiore ai 6 mm. Gli impianti corti da 6,5 mm o 7,5 mm rappresentano infatti lo standard da me utilizzato nella stragrande maggioranza dei trattamenti implantari.
Da quanti anni usa gli impianti corti ed extra corti e perché ha cominciato ad utilizzarli?
Ho iniziato ad usare questi impianti oltre 10 anni fa’, quando il gruppo del Dottor Eduardo Anitua presentò i risultati degli studi (sia clinici che in vitro) sull’utilizzo di impianti corti ed extra corti e i relativi tassi di sopravvivenza a 5 anni, che erano simili e in alcuni casi addirittura superiori a quelli degli impianti di lunghezza standard.
Ho cominciato utilizzandoli solo in situazioni particolari come ad esempio al fine di evitare una seconda chirurgia estesa nel caso di aumenti di volume osseo verticali falliti o nel caso di pazienti che presentavano un quadro clinico compromesso che sconsigliava l’esecuzione di terapie invasive.
Oggi gli impianti corti ed extra corti sono la mia prima opzione terapeutica per tutti i tipi di pazienti, indipendentemente dall’età e dallo stato di salute generale. Questo mi permette di ridurre al minimo gli aumenti di volume osseo limitandoli ai pochi casi in cui lo spessore è insufficiente anche per il posizionamento di un impianto extra-corto o nella zona dei denti anteriori se le considerazioni estetiche lo richiedono.
Dott. Efisio, vista la sua più che decennale esperienza nell’uso di impianti corti ed extra corti, ci può dare qualche chiarimento circa le proprietà meccaniche e la prognosi a lungo termine di questi impianti?
Gli studi con gli elementi finiti hanno dimostrato che la distribuzione dello stress avviene attorno ai primi due o tre millimetri dell’impianto indipendentemente dalla lunghezza dello stesso. Inserire impianti più lunghi di quelli da sei/sette millimetri non porta alcun vantaggio nella distribuzione del carico. Fattori determinanti sono inoltre la resistenza meccanica dell’impianto, determinata dalla qualità del titanio usato, la morfologia geometrica delle spire dell’impianto e la microrugosità superficiale.
BTI Biotechnology Institute è una delle poche aziende con oltre 15 anni di ricerca clinica sull’uso di impianti corti ed extra corti(1), (2), (3). La superficie UnicCa® e il disegno geometrico delle spire dell’impianto BTI permettono di ottenere stabilità primaria e successiva integrazione anche con gli impianti da 4,5mm di lunghezza senza problemi. Queste caratteristiche di superficie in sinergia con il protocollo di fresatura di BTI garantiscono stabilità primaria anche in osso di scarsa qualità e allo stesso tempo permettono di evitare eccessi di compressione delle corticali, prevenendone il riassorbimento nelle zone cervicali.
Si possono utilizzare impianti corti ed extra corti per denti singoli?
Certamente. Ho un’esperienza molto positiva con corone singole su impianti da 5,5 mm. Nelle riabilitazioni singole, rispetto ai ponti con elementi multipli, il diametro degli impianti da utilizzare (soprattutto nei molari) riveste un ruolo importante, così come evitare carichi non assiali. Gli impianti da 4,5 mm sono invece solo per elementi multipli.
Secondo lei, Dott. Efisio, quali sono i vantaggi degli impianti corti?
I protocolli degli impianti corti ed extra corti sono più semplici e comportano una maggiore predicibilità. L'assenza di complicazioni postoperatorie garantisce una più alta percentuale di successo chirurgico con conseguente maggiore soddisfazione del paziente.
Grazie a questi impianti è possibile eseguire una chirurgia meno invasiva che favorisce una maggiore accettazione dei piani di trattamento con la possibilità di curare un maggior numero di pazienti.
BIBLIOGRAFIA
- (1) Anitua E, Alkhraisat MH. 15-year follow-up of short dental implants placed in the partially edentulous patient: Mandible Vs maxilla. Ann Anat. 2019.
- (2) Anitua E, Alkhraisat MH. Single-unit short dental implants. Would they survive a long period of service? Br J Oral Maxillofac Surg. 2019
- (3) Anitua E, Alkhraisat MH. Fifteen-Year Follow-up of Short Dental Implants in the Completely Edentulous Jaw: Submerged Versus Nonsubmerged Healing. Implant Dentistry. 2019